Morte
"La fine è lì, invisibile e presente, ed è essa che dà a queste poche parole l'enfasi e il valore d'un inizio. [...] La fine è lì a trasformare tutto." (J.P. Sartre - "La Nausea", pag. 43)
La morte non appartiene all'orizzonte umano della libertà, si configura come un fatto assurdo che rende assurda ogni scelta umana. Per Sartre il compito della filosofia non è quello di spiegare cosa sia la morte, ma insegnare ad accettarla, sebbene per l'uomo risulti molto difficile abbandonarsi passivamente al proprio annullamento. Non avendo alcuna esperienza di cosa significhi morire, non possiamo fare a meno che "riempire" questa certezza. Solo in punto di morte si realizzeranno le tre coincidenze: effettività, imminenza e coinvolgimento che ci costringeranno a crederci davvero e a realizzare che non si tratta solo di un incedente comune che capita a tutti, ma piuttosto la catastrofe assoluta e definitiva che spegnerà ogni parte del nostro essere.
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