La categoria "VITA" nello "scarto" del pensiero cinese
Nell'opera "Essere o vivere" il filosofo François Jullien naviga nelle acque in cui la cultura dell’Occidente incontra quella cinese, dove la filosofia greca e poi quella cristiana si confronta con la tradizione di matrice confuciana.
Abituati a pensare la vita come il segmento fra i due estremi del nascere e del morire, fatichiamo a cogliere l’invecchiare, perché tutto in noi invecchia senza sosta. La filosofia ha trascurato a lungo il tra evasivo della transizione continua, quella che dà consistenza al vivere. Il pensiero confuciano, invece, è anche definito da Jullien come "filosofia del paesaggio" poiché la prerogativa è di aprire un tra fra gli elementi che non sono più solo componenti, ma sono diventati correlanti. Il paesaggio diventa emblema di un’arte del vivere: non più oggetto da osservare a distanza, ma “mondo” in cui evolvere, sviluppando l’intimità di una relazione.
"Essere o vivere. Il pensiero occidentale e il pensiero cinese in venti contrasti."- F. Jullien |
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