Il concetto di "VITA"
nella filosofia occidentale
La
filosofia greca trova una spiegazione al concetto di vita nel solo filosofare,
rivalutando la stessa filosofia da semplice discorso a modo di vivere.
A Socrate si attribuisce una visione di vita degnamente vissuta solo se
consolidata dalla ricerca continua. Dal Gorgia di Platone si evince che per Socrate la vita dell'anima equivale alla solidità del tuo sapere; il semplice dedicarsi alla ricerca della verità comporta una scelta di vita che trascende la ricerca del piacere.
La
filosofia ellenistica consiglia la strada degli esercizi spirituali per «imparare
a vivere».
Per lo stoicismo lo scopo della vita è di vivere in accordo con la
natura.
Nel
Medioevo viene meno la domanda sul senso della vita inteso come piacere del
vivere, dato che il Cristianesimo indirizza la riflessione sul peccato.
In epoca moderna, l'esistenzialismo indaga la problematicità del senso della vita, convincendosi che non ci sia nessun senso, ma soprattutto, ognuno è fautore del proprio destino perché non esiste neanche un Dio. La vita è dolore, sofferenza: siamo soli, inutili, precari, esseri con una data di scadenza. Questo è il trionfo dell’assurdo, perché non c’è sforzo umano che possa dare consolazione di fronte alla morte.
Tuttavia,
la realizzazione dell'individuo è rivendicata dall'estetismo con massimo esponente Oscar Wilde per cui lo scopo della vita è sviluppare pienamente la nostra individualità. Esteta è l’artista che ha orrore della vita comune e vuole trasformare la sua vita in
opera d’arte guidato dalle leggi del bello e dalla ricerca dei piaceri raffinati.
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