nell'opera "La Nausea" di Sartre
“Ero apparso per caso, esistevo come una pietra, una pianta, un microbo. La mia vita andava a capriccio, in tutte le direzioni. A volte mi dava avvertimenti vaghi, a volte non sentivo che un ronzio senza conseguenze.” (J.P. Sartre - "La Nausea", pag. 88)
“Piuttosto, io sono...stupito, dinanzi a questa vita che mi vien data, data per niente.” (J.P. Sartre - "La Nausea", pag. 155)
Sartre descrive la vita come incoerenza. La manifestazione dell'incoerenza della vita è l'incapacità di trovare il senso del proprio esistere. Per la prima volta la vita appare nella
sua a-razionalità e nella sua incoerenza non essendo dotata di alcun principio
di non contraddizione da rispettare, per potersi dire, appunto, coerente.
Con
sguardo lucido ed esterno, la vita è un susseguirsi di accadimenti senza alcuna
relazione causale tra loro, senza alcuna ragione. È l’azione umana del
raccontare che intreccia gli eventi dando loro un inizio, una fine, uno
svolgimento, un senso.
Le numerose possibilità d’azione lo
conducono ad un mettersi in gioco di fronte alle molteplici vie che gli si
offrono. L’uomo diventa artefice della propria esistenza.
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