La Nausea – Jean Paul Sartre
“La nausea mi ha colto, mi sono lasciato cadere sulla panca, non sapevo nemmeno più dove stavo; vedevo girare lentamente i colori attorno a me, avevo voglia di vomitare….da quel momento la nausea non mi ha più lasciato, mi possiede” (J.P. Sartre - "La Nausea", pag. 21-22)
Primo romanzo di Sartre, pubblicato nel 1938, scritto nel 1932, è considerato un romanzo filosofico esistenzialista. Scritto in forma di diario, Sartre racconta l’esperienza di Antoine Roquentin, giunto a Bouville, nell’ Alta Normandia, per studiare la storia del marchese di Rollebon, attraverso l’archivio della biblioteca della città, frequentata da un autodidatta che legge i libri in ordine alfabetico. Di giorno il lavoro in biblioteca, di sera al caffè “Ritrovo dei Ferrovieri”, dove Antoine ascolta la canzone “Some of these days”. A volte sale in camera con la proprietaria del bistrot, ma si sente ancora legato ad Anny di cui non ha più notizie da quasi un anno. La incontrerà poi, ingrassata, irriconoscibile.
Antoine si rende conto che la sua vita non ha più senso. Il tedio e lo scoraggiamento lo rendono prigioniero di un’esistenza apparentemente senza senso.
L’azione gli permette di non sentire il proprio essere, di dimenticare la propria esistenza. Capisce di essere inutile e prova un senso di nausea. Si sente inghiottito dalla realtà che, amplificandosi, gli provoca disgusto e oppressione. Mentre va via dalla cittadina, Roquentin viene colto da un’altra idea confusa: forse troverà la salvezza in un libro di pura immaginazione, conferendo così un senso ad un’esistenza che ne è priva.
J.P. Sartre, "La nausea". Einaudi, 1948. Copertina prima edizione italiana |
Nessun commento:
Posta un commento